Gli eFuel rappresentano un’alternativa ai combustibili tradizionali?
Negli ultimi anni l’attenzione verso gli eFuel è cresciuta notevolmente. Da sempre legati al tema della sostenibilità ambientale e all’impatto dei carburanti tradizionali, negli ultimi mesi sono tornati all’assalto dei mezzi di informazione perché utilizzati come merce di scambio dalla potenza industriale tedesca.
La proposta iniziale dell’Unione Europea sui nuovi standard di emissione di anidride carbonica per le automobili, presentata ad ottobre, era stata rinviata a causa dell’opposizione della Germania e di altri Paesi, tra i quali anche l’Italia. L’Ue voleva vietare la vendita di tutte le nuove auto con motore a combustione a partire dal 2035. La Germania aveva chiesto invece un’esenzione per le auto che bruciano eFuel, sostenendo che tali carburanti possono essere prodotti utilizzando energia rinnovabile e carbonio catturato dall’aria, in modo da non rilasciare ulteriori emissioni nell’atmosfera (impronta carbonica neutrale).
Cosa sono gli eFuel?
L’eFuel, abbreviazione di electrofuel, è un carburante ad emissioni zero che in futuro potrebbe garantire la commercializzazione di veicoli a combustione interna nella UE, rispettando i parametri per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
L’eFuel è un carburante sintetico che viene prodotto mediante un processo di elettrolisi dell’acqua e sintesi di CO2, nel ciclo di produzione genera emissioni trascurabili perché utilizza fonti di energia rinnovabile (principalmente solare ed eolica) per attivare l’elettrolisi.
Le infrastrutture di distribuzione esistenti sono compatibili per cui gli eFuel consentendo di ridurre le emissioni di CO2 evitando i grandi investimenti richiesti dalla rete di ricarica per i veicoli elettrici. Dopo la lavorazione nelle raffinerie, questo eFuel può essere utilizzato come eGasoline, eDiesel, eHeating oil, eKerosene ed eGas e può sostituire completamente i carburanti convenzionali. Inoltre, gli eFuel possono essere miscelati con carburanti convenzionali in qualsiasi rapporto. Le infrastrutture logistiche, di distribuzione e di rifornimento esistenti, come serbatoi, autocisterne, oleodotti e stazioni di rifornimento possono continuare a essere utilizzate.
Come viene prodotto l’eFuel?
La produzione di eFuel si basa sull’estrazione di idrogeno. Ciò avviene mediante un processo di elettrolisi che scompone l’acqua (ad esempio, l’acqua di mare degli impianti di desalinizzazione) nelle sue componenti di idrogeno e ossigeno. Per questo processo e per ulteriori fasi di produzione è necessaria l’elettricità. In una seconda fase del processo, usando un catalizzatore ad alta pressione, l’idrogeno viene combinato con la CO2 estratta dall’aria e convertita in un vettore energetico in forma liquida: eFuel.
L’eFuel è davvero ecologico?
L’eFuel è considerato un carburante ecologico per diverse ragioni. Innanzitutto, la produzione utilizza fonti di energia rinnovabile per alimentare il processo di elettrolisi dell’acqua, garantendo un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto alla produzione di combustibili fossili. Allo stesso tempo l’utilizzo di carburanti sintetici è caratterizzato da emissioni nulle di CO2 poiché la quantità di carbonio rilasciata allo scarico è equivalente a quella prelevata in atmosfera e impiegata nel corso del processo produttivo.
Tuttavia, non si sa bene se la combustione del carburante sintetico avrà emissioni allo scarico del veicolo nettamente inferiori sia in quantità, sia in qualità. Niente particolato? Niente NOX?
Il prezzo dell’eFuel
Il più grande limite alla diffusione degli eFuel è stato finora il costo di produzione. L’intensificazione della richiesta, con la possibile diffusione in ambito aeronautico, unita allo sviluppo e all’ottimizzazione dei cicli produttivi, potrebbe garantire sicuramente una riduzione dei prezzi che al momento sfiorano circa 50,00 euro al litro (progetto pilota Haru Oni nel sud del Cile).
eFuel Alliance, associazione che riunisce tutte le aziende impegnate nella promozione e nella produzione di carburanti sintetici, stima che i costi di produzione per un litro di eFuel nel 2025 saranno massimo di 2,00 EURO ed entro il 2050 potrebbero scendere intorno ad 1,00 EURO al litro.
Nel 2026 dovrebbero essere le vetture della Formula 1 le prime ad utilizzare l’eFuel, lì i budget sono astronomici e già utilizzano carburanti avanzati (E10) molto più costosi di quelle degli autoveicoli comuni.
Vantaggi e svantaggi degli eFuel
Gli eFuel derivati dall’elettricità possono svolgere un ruolo significativo nei piani di decarbonizzazione dell’UE, in particolare nel settore dell’aviazione.
I carburanti ottenuti dalla sintesi dell’idrogeno e dell’anidride carbonica rappresentano un’alternativa ai combustibili fossili in settori in cui l’impiego di motori elettrici non è stato introdotto a causa di tecnologie non sufficientemente mature, come nel caso del trasporto aereo. La possibilità di utilizzarli in aggiunta ai carburanti tradizionali testimonia poi, la facilità d’integrazione nell’attuale infrastruttura di distribuzione.
Uno dei punti di forza dei carburanti sintetici è rappresentato dalla loro elevata densità energetica che permette un facile stoccaggio ed una distribuzione con le tecnologie già utilizzate.
In aggiunta agli elevati costi di produzione, tra gli svantaggi si segnala la necessità di realizzare migliaia di siti di produzione poiché si stima che ogni singolo impianto possa essere in grado di assorbire solo un milione di tonnellate di CO2 all’anno. Oggi sono solo 18 e producono ridotte quantità!
Gli scenari futuri
La produzione di eFuel apre le porte ad un nuovo mercato globale. Al pari dei paesi produttori di petrolio, quelli che presentano determinate condizioni climatiche potrebbero in un prossimo futuro impegnarsi nella produzione e nel commercio del carburante sintetico e nuove aziende potrebbero affacciarsi sul mercato stimolando investimenti anche da parte delle società legate al settore energetico tradizionale.