Se qualcuno non se ne fosse accorto, la Settimana Europea della Mobilità 2023 dedicata al “Risparmio Energetico” è trascorsa a Milano senza grossi sussulti. La città di Milano è infatti molto attiva, dinamica, nel cercare nuovi modelli per la mobilità dei residenti e delle persone che vi si recano soprattutto per lavoro, ogni giorno. Questo il programma di intenti del comune.

Il tema scelto quest’anno vuole far riflettere sui consumi energetici e, in particolare, sui consumi derivanti dalla mobilità urbana; la scelta di una mobilità più sostenibile potrebbe contribuire considerevolmente anche al risparmio energetico, oltre a migliorare la vivibilità delle città.

L’industria dei trasporti rappresenta circa il 5% al PIL dell’Unione Europea ed occupa oltre 10 milioni di lavoratori, il settore è fondamentale per le imprese europee e le catene di approvvigionamento globali. Allo stesso tempo, il sistema di trasporti non è privo di costi per la nostra società: emissioni di gas a effetto serra e inquinanti, rumore, incidenti stradali e congestionamento del traffico. Oggi, le emissioni legate ai trasporti rappresentano circa il 25% delle emissioni totali di gas serra dell’UE.

Poiché si tratta di una sfida importante, è essenziale che tutte le parti interessate e le città cooperino per ridurre in modo significativo le emissioni della mobilità urbana.

Prima di continuare va fatta una premessa sulle azioni sviluppate dal comune negli ultimi anni relativamente al traffico veicolare:

  • Istituzione dell’Ecopass (pedaggio) il 2 gennaio 2008;
  • Istituzione dell’Area C (zona a traffico limitato con pedaggio) il 16 gennaio 2012;
  • Istituzione dell’Area B il 25 febbraio 2019 (zona a traffico limitato con divieto di accesso e circolazione per i veicoli più inquinanti).

La strategia fin qui adottata è sempre sembrata volta a ridurre il traffico veicolare.

Ad ottobre 2022 invece, a parer di chi scrive, la strategia si è ampliata per ridurre principalmente l’ossido di azoto (NOX) emesso dai motori a combustione di gasolio (diesel) spingendo per il cambio tecnologico della motorizzazione dell’autoveicolo.

Nel corso di quest’anno, infine, la strategia sembra essere rivolta anche a liberare lo spazio urbano dagli autoveicoli, sia in sosta che in mobilità.

L’incontro organizzato dall’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio

Lo scorso 20 settembre abbiamo partecipato all’incontro organizzato dall’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio (AMAT) per “Promuove la mobilità sostenibile: le nuove sfide per i mobility manager” in cui nella prima parte istituzionale sono state illustrate principalmente le azioni e le strategie del comune ed evidenziati, a voce, alcuni numeri quali-quantitaivi degli spostamenti “sistematici”.

Ma cosa prevedono le strategie europee per la mobilità dei prossimi anni, da cui trae ispirazione la direzione mobilità del Comune di Milano?

La Commissione europea nel 2020 ha presentato la sua Sustainable and Smart Mobility Strategy. Questa strategia getta le basi per una vera trasformazione del sistema di trasporto europeo in chiave green e digitale, con l’obiettivo di diventare più resiliente alle crisi future. Come delineato nell’European Green Deal, il risultato atteso sarà una riduzione del 90% delle emissioni entro il 2050, grazie a un sistema di trasporto smart, competitivo, sicuro, accessibile ed economico.

Entro il 2030:

  • almeno 30 milioni di veicoli a emissioni zero saranno in circolazione sulle strade europee;
  • cento città europee saranno a impatto climatico zero;
  • il traffico ferroviario ad alta velocità raddoppierà;
  • i viaggi collettivi programmati inferiori a 500 km dovrebbero essere neutri in termini di emissioni di carbonio all’interno dell’UE;
  • la mobilità automatizzata sarà diffusa su larga scala.

Entro il 2035:

  • i grandi aerei a emissioni zero saranno pronti per il mercato.

Entro il 2050

  • quasi tutte le automobili, i furgoni, gli autobus e i veicoli pesanti (nuovi) saranno a emissioni zero;
  • il traffico merci su rotaia raddoppierà;
  • la rete trans europea dei trasporti (TEN-T) multimodale, attrezzata per trasporti sostenibili e intelligenti con connettività ad alta velocità, sarà operativa.

Ed ecco la dispositiva presentata dalla direzione mobilità del comune che ha illustrato l’intento di liberare spazio, occupato dalle automobili, per renderlo fruibile principalmente ai cittadini (pedoni) ma anche ritagliando spazi per la mobilità dolce che a Milano sarebbe ideale vista la superficie piatta ed il clima meno piovoso e freddo di tanti anni fa.

Le strategie di mobilità del Comune di Milano

Intervento della direzione mobilità del Comune di Milano

La città con un ruolo ed obiettivi:

  • ridurre le necessità di trasporto e la lunghezza dei percorsi:
  • pianificando il territorio;
  • favorendo lo smart working ed i servizi online;
  • ottimizzando la logistica urbana;
  • orientare la mobilità verso modalità più efficienti e sostenibili:
  • stimolando l’utilizzo del trasporto pubblico;
  • promuovendo il car sharing;
  • favorendo lo scambio modale e l’intermodalità del trasporto merci;
  • favorendo la mobilità su due ruote;
  • migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei mezzi di trasporto:
  • favorendo l’eliminazione dei veicoli più inquinanti;
  • favorendo lo sviluppo della mobilità elettrica per il trasporto individuale;
  • stimolando lo sviluppo della mobilità inclusiva;
  • stimolando lo sviluppo della mobilità ad idrogeno per il trasporto individuale;
  • stimolando la ricerca nel campo della guida autonoma e dei sistemi di sicurezza predittivi.

L’obiettivo di miglioramento è quello più ostico, dove lo stimolo prodotto dal comune non vediamo come possa implicare degli effetti nel lungo periodo piuttosto attendiamo, con trepidazione, i tram con l’accesso per disabili; senza gradini per intenderci.

Relativamente alla mobilità ad idrogeno non vediamo, al momento, dove ci si possa rifornire a meno che non si faccia riferimento alle bici ad idrogeno prodotto in casa.

Le strategie di mobilità del Comune di Milano

Intervento della Città Metropolitana

All’incontro c’è stato anche l’intervento del direttore dall’area pianificazione e sviluppo economico della Città Metropolitana (la ex provincia) che ha illustrato come l’area si estenda per 1.575 Kmq, suddivisa in 7 Zone omogenee che includono 133 comuni e circa 3.214.630 abitanti (dati gennaio 2022):

  • Milano con 9 municipi, superficie 181,8 Kmq, 1.349.930 abitanti (densità 7.431 ab/Kmq).
  • Nord Milano con 6 comuni e 266.200 abitanti (5.381 ab/Kmq);
  • Nord Ovest con 16 comuni e 317.515 abitanti (2.338 ab/Kmq);
  • Adda Martesana con 29 comuni e 390.863 abitanti (1,430 ab/kmq);
  • Sud Ovest con 16 comuni e 239.769 abitanti (1.332 ab/kmq);
  • Alto Milanese con 22 comuni e 256.801 abitanti (1.193 ab/kmq);
  • Sud Est con 15 comuni e 176.082 abitanti (980 ab/kmq);
  • Magentino Abbiatense con 28 comuni e 217.470 abitanti (603 ab/kmq).

Ciascuna zona è funzionale ad articolare meglio le attività sul territorio ed a promuovere una sempre maggiore integrazione dei servizi erogati con quelli dei comuni.

Le strategie di mobilità del Comune di Milano

Intervento dell’Agenzia mobilità Ambiente Territorio 

AMAT, per l’anno 2022, ha raccolto 390 Piani Spostamento Casa-Lavoro che riguardavano circa 120.000 addetti. Chiaramente, il futuro della città di Milano non sarà mai senza auto tuttavia, sarà necessario cambiarne l’uso: da auto di proprietà di status a mezzo strumentale; per cui non va demonizzata ma usata come una seconda scelta. Oggi, il tasso di proprietà di auto a Milano si attesta al 50% (684.613 autoveicoli) mentre in provincia è 57% (1.818.600 autoveicoli) rispetto all’Italia che è 67%.

Un ottimo servizio di trasporto pubblico locale risulta essere fondamentale per coadiuvare i servizi di mobilità condivisa come, in particolare, quelli per l’ultimo miglio.

AMAT, per l’anno 2022, ha raccolto 390 Piani Spostamento Casa-Lavoro che riguardavano circa 120.000 addetti. Chiaramente, il futuro della città di Milano non sarà mai senza auto tuttavia, sarà necessario cambiarne l’uso: da auto di proprietà di status a mezzo strumentale; per cui non va demonizzata ma usata come una seconda scelta. Oggi, il tasso di proprietà di auto a Milano si attesta al 50% (684.613 autoveicoli) mentre in provincia è 57% (1.818.600 autoveicoli) rispetto all’Italia che è 67%.

Un ottimo servizio di trasporto pubblico locale risulta essere fondamentale per coadiuvare i servizi di mobilità condivisa come, in particolare, quelli per l’ultimo miglio.

Intervento dell’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia

L’ultimo ad intervenire è stato il direttore dell’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia illustrando, però a voce, alcuni dati relativi ai volumi degli spostamenti sistemici.

La mobilità sistemica, che comprende sia i lavoratori, sia gli studenti, è stimata in circa 2,1 milioni di utenti di cui 1.700.000 lavoratori e 400.000 studenti (secondaria, superiori ed università) su una popolazione totale di oltre 3 milioni.

Gli spostamenti sistematici totali in un anno ammontano, ipoteticamente, a 500 milioni:

  • 83% nell’area di Milano (M1-M3);
  • 13% tra la città ed le altre due aree territoriali (Monza/Brianza e Lodi/Pavia);
  • 4% fuori città.

Gli abbonati sono 750.000 (solo il 10% rappresentato da lavoratori rilevati dai PSCL ricevuti):

  • 10% anziani (prevalentemente in città);
  • 36% giovani (maggioranza studenti);
  • 40% lavoratori (il 18% di tipo sistematico), cioè 300.000.

I ricavi sono costituiti dal 70% (abbonati) e 30% (occasionali).

Il servizio è coperto da risorse provenienti dai ricavi per il 50% e dai trasferimenti pubblici per il restante 50%.

In centro, la mobilità dolce potrebbe essere una valida alternativa al trasporto sia privato, sia pubblico ma l’infrastruttura al momento è insufficiente e dilaga la paura di circolare accanto agli altri mezzi ben più ingombranti.

L’obiettivo di raddoppiare gli abbonati tra i lavoratori, cioè avere altri 300.000 abbonati non è fattibile per l’insufficienza delle risorse finanziarie disponibili pertanto è stato proposto alle aziende di compartecipare al finanziamento del TPL.

Invece di fornire come benefit l’auto aziendale forse è ora di pensare a qualcos’altro anche perchè molte aziende si indirizzano verso azioni prevalentemente di greenwashing.

Le strategie di mobilità del Comune di Milano
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