Qualità dell'aria nelle città italiane

Il nuovo report di Legambiente “Mal’aria di città” evidenzia che nel 2021 tutti i 102 capoluoghi di Provincia italiani analizzati hanno superato i valori limite di emissione in un anno degli inquinanti suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in particolare le polveri sottili e gli ossidi di azoto (NOx):
– PM10 di 15 microgrammi per metro cubo (μg/mc)
– PM2.5 di 5 μg/mc
– NO2 (biossido di azoto) di10 μg/mc.

I due fattori particolarmente importanti che potrebbero segnare una svolta da qui ai prossimi anni in termini di politiche di risanamento della qualità dell’aria sono stati:
– la pubblicazione nel novembre 2021 delle nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (che hanno rivisto al ribasso i valori limite suggeriti delle concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici responsabili dell’insorgenza di numerosi problemi sanitari);
– la sentenza di condanna nel novembre 2020 da parte della Corte europea di giustizia nei confronti dello Stato italiano (causa C-644/18) riguardante la violazione degli articoli 13 e 23 della Direttiva 2008/50/CE in materia di qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa con riferimento specifico al materiale particolato PM10 registrate in Italia dal 2008 al 2017.

Qualità dell'aria nelle città italiane

Nonostante negli ultimi dieci anni si sia registrato un netto miglioramento della qualità dell’aria in Europa, compresa l’Italia, nelle ultime valutazioni annuali effettuate dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) è emerso come l’esposizione al particolato fine causi circa 50mila morti solo in Italia.
Già oggi, l’Italia ha tre procedure di infrazione per PM10, PM2.5 e NO2.
Nell’ambiente urbano i due settori che incidono maggiormente sono la mobilità ed il riscaldamento domestico.

Ci sono vaste zone dell’Italia in cui ci sono dei veri e propri agglomerati urbano-industriali:
– valle del Sacco (tra Napoli e Caserta);
– Pianura ovest e Pianura Est in Emilia Romagna;
– agglomerati di Milano, Bergamo, Brescia, Roma, Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona, Torino, Palermo;
– zone di Prato-Pistoia, Valdarno Pisano e Piana Lucchese, Conca Ternana;
– zona collinare di Benevento;
– area industriale della Puglia.

L’Unione Europea ha pubblicato a giugno il rapporto sulla qualità dell’aria nelle principali città europee.

Qualità dell'aria nelle città italiane

Legambiente ha promosso una petizione online: Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!

Questi sono le principali richieste:

Vogliamo muoverci senza inquinare

Si chiede il potenziamento del trasporto pubblico locale incrementando anche le corsie preferenziali ed il blocco immediato dei veicoli più inquinanti.

Città a misura d’uomo e non di macchine

Stop progressivo alla circolazione delle auto nei centri delle città. Occorre ripensare allo spazio pubblico delle città, cominciando dall’estensione delle aree pedonali e dalla creazione di percorsi ciclo-pedonali che connettano intere porzioni di città e di quartieri. I cittadini devono sentirsi liberi di muoversi a piedi ed in sicurezza nella vita di tutti i giorni.

Basta sperperare risorse e ingannare i cittadini

Stop a inutili incentivi per la sostituzione delle auto.
Infatti, le auto full ibride e le mild hybrid rimangono auto endotermiche con combustili fossili.

Vogliamo muoverci “leggeri”

Spazio alla mobilità leggera in tutte le su forme (a piedi, in bici, col monopattino, ecc.), favorendo come in programma a Parigi l’approccio “15 minuti”: città, comuni e quartieri dove tutti i servizi essenziali sono raggiungibili a piedi in un quarto d’ora.

A casa vogliamo essere sicuri senza inquinare

Abitazioni ad emissioni zero grazie alla capillare diffusione del “Bonus 110%” che favorisca il progressivo abbandono, nei prossimi anni, delle caldaie a combustione con le pompe di calore, ad esempio.

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