Le città europee stanno mettendo in atto misure per ridurre le emissioni nocive dei veicoli nel tentativo di migliorare la qualità dell’aria e salvare vite umane.
L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) infatti, stima che circa 307.000 persone in Europa siano morte prematuramente a causa dell’esposizione delle “polveri sottili” (PM 2.5) nel solo 2019. L’AEA ha definito l’inquinamento atmosferico “il più grande rischio per la salute ambientale in Europa”. L’elenco delle malattie provocate dall’esposizione cronica all’inquinamento atmosferico include problemi respiratori, cancro ai polmoni, malattie cardiache e ictus.

La maggior parte dei decessi per scarsa qualità dell’aria sono concentrati nelle città, dove i residenti vivono costantemente immersi in un traffico intenso.

La dimensione urbana di questi problemi di salute pubblica pone i governi locali in prima linea. Sebbene gli standard di qualità dell’aria siano concordati a Bruxelles e nei parlamenti nazionali, generalmente spetta alle autorità comunali adottarli.

La riduzione dell’inquinamento atmosferico è anche “una questione di giustizia sociale per le autorità pubbliche perché le persone più colpite dall’inquinamento atmosferico sono le famiglie a basso reddito che vivono essenzialmente vicino alle grandi arterie urbane ed ai principali assi viari periferici.

Le grandi città europee e l’inquinamento dell’aria

Per contrastare gli inquinanti nocivi delle automobili, le maggiori città europee hanno adottato azioni diverse però con la rimozione dei veicoli dalle strade come denominatore comune.

In pratica, ciò significa spesso sostituire l’uso dell’auto con mezzi di trasporto alternativi come la bicicletta e promuovere veicoli a emissioni zero, come auto elettriche e autobus.

La città di Parigi ha effettuato investimenti significativi nell’espansione delle infrastrutture ciclabili, con l’obiettivo di diventare una delle città più ciclabili al mondo. Il sindaco Anne Hidalgo vuole che Parigi sia “ciclabile al 100%” entro il 2026.

Per raggiungere questo obiettivo, Parigi realizzerà nuove piste ciclabili per 180km. La riallocazione dello spazio lontano dalle auto ai ciclisti ha già portato a un forte aumento del numero di viaggi giornalieri in bicicletta.

La città di Bruxelles, una capitale nota per i suoi viali intasati dal traffico, offre ai residenti 900 euro per rinunciare alla propria auto. Il denaro può essere speso per l’acquisto di una bicicletta, l’acquisto di un abbonamento ai trasporti pubblici o l’adesione a un servizio di car sharing.

La città di Londra ha compiuto il controverso passo di tassare (congestion charge) coloro che guidano veicoli inquinanti per entrare in parti della città. I veicoli che non soddisfano gli standard di emissione devono pagare £ 12,50 al giorno per entrare nelle zone a emissioni ultra basse (Ultra Low Emission Zone – ULEZ) della capitale britannica.

Le norme ULEZ sono:

– Euro 3 per motocicli, ciclomotori, tricicli e quadricicli a motore (categoria L)

– Euro 4 (NOx) per auto a benzina, furgoni, minibus e altri veicoli speciali;

– Euro 6 (NOx e PM) per auto, furgoni e minibus diesel e altri veicoli speciali

Tuttavia, anche con l’aumento dei veicoli puliti, le emissioni non saranno completamente eliminate.

Il particolato non di scarico

Il particolato derivante “dalla raschiatura delle pastiglie dei freni e dall’attrito tra le strade e la gomma dei pneumatici da freni e da pneumatici è meno noto, ma è ugualmente tossico, secondo l’European Public Health Alliance (EPHA). Tali emissioni, ma anche quelli prodotti dalla combustione, sono direttamente proporzionali alla dimensione dei veicoli che sono proposti sempre più grandi e pesanti; aumenta anche l’impronta ecologica del ciclo di vita ed i rischi di incidenti stradali.

Nei veicoli elettrici il peso delle batteria influenza il peso complessivo, a parità di dimensioni è più pesante di un veicolo endotermico.

Sebbene sia necessaria una legislazione che regoli anche questo tipo di  emissioni, il modo migliore per affrontare il problema è semplicemente utilizzare meno l’auto privata.

Standard di emissione Euro 7

A luglio, la Commissione europea dovrebbe presentare l’atteso regolamento Euro7 che dovrebbe fissare per la prima volta degli standard a cui i costruttori di auto dovranno adeguarsi per ridurre l’inquinamento dei freni. Un testo a parte, su cui Bruxelles sta lavorando, dovrebbe introdurre misure anche per gli pneumatici.

Il gruppo di lobby dell’industria automobilistica ACEA ha indicato un’apertura a nuove regole sulle emissioni dei freni, ma ha affermato che è necessario fare di più “per migliorare la ripetibilità e la riproducibilità” della procedura di misurazione proposta.

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