Traffico aereo dei jet privati in Europa

Il traffico aereo in Europa è cresciuto del 67% tra il 2005 ed il 2019, facendo aumentare le sue emissioni mentre sarebbe stato necessario diminuirle e si prevede un ulteriore aumento del 38% entro il 2050.

L’impatto sul clima dell’aviazione è in rapida crescita ma causato da un gruppo limitato di persone: solo l’1% delle persone genera il 50% delle emissioni globali dell’aviazione civile. Il rapporto della ONG Transport & Environment, pubblicato a maggio 2021, illustra il ruolo svolto dai jet privati dei ricchi utilizzatori.

I viaggi d’affari oggi rappresentano circa il 30% di tutte le emissioni dei viaggi aerei in Europa.

In Europa, nel 2021 ci sono stati 719.296 voli privati tra interni e intercontinentali, di questi 111.985 in Italia, con un aumento del 9% rispetto al 2019: il nostro è il terzo Paese in Europa dopo Regno Unito e Francia, con numeri simili alla Germania. Linate è sesto nel continente (20.444 voli, +43% sul 2019 e 75,3% sul 2020), Ciampino è decimo (15.592 voli, +7% sul 2019), Olbia 21esimo (11.855 movimenti, +28% sul 2019).

Secondo l’Associazione europea per l’aviazione commerciale (EBAA) al 31 dicembre 2021 nel Vecchio Continente risultavano basati 3.930 jet privati: tra questi 194 negli aeroporti d’Italia, anche se sono 133 quelli registrati fiscalmente nel nostro Paese.

Le emissioni di CO2 dei jet privati europei sono aumentate vertiginosamente negli ultimi anni, con un incremento del 31% tra il 2005 e il 2019, più veloce delle emissioni dell’aviazione commerciale.

I jet privati hanno il doppio delle probabilità di essere utilizzati per viaggi molto brevi (inferiori ai 500 km) all’interno dell’Europa rispetto ai voli dell’aviazione commerciale.

I jet privati hanno un impatto sproporzionato sull’ambiente rispetto ad altre modalità di viaggio: in appena un’ora, un solo jet privato può emettere due tonnellate di CO2; una persona media nell’UE emette 8,2 t di CO2 eq nel corso di un intero anno.

Emissioni CO2 jet privati

I jet privati sono da 5 a 14 volte più inquinanti degli aerei commerciali (per passeggero) e 50 volte più inquinanti dei treni.

Emissioni CO2 jet privati

Nozioni di base sulla formazione e sulle caratteristiche della CO2

Tutte le sostanze contenenti carbonio che vengono bruciate con l’apporto di ossigeno per la produzione di energia provocano emissioni di CO2. La quantità di emissioni di CO2 dipende solo dalla quantità della sostanza bruciata e dal suo contenuto di carbonio, in quanto la combustione non modifica la massa di tutte le sostanze che reagiscono tra loro.

Per bruciare 1 kg di un tipico prodotto petrolifero (cherosene, benzina, carburante diesel, olio da riscaldamento), sono necessari poco più di 3 kg di ossigeno. Con la combustione non si perde nulla.

Valore standard per il cherosene: 1 kg di cherosene (1,25 litri) produce 3,15 kg di CO2.

Moltiplicando per 3,15 la quantità in kg di cherosene bruciato si ottiene direttamente la quantità di emissioni di CO2.

Incidenza del traffico aereo mondiale sulle emissioni di CO2

Le emissioni totali di CO2 prodotte dal traffico aereo mondiale rappresentano tra il 2% e il 2,5% delle emissioni globali di origine antropica di CO2 fossile. Nuovi studi, però, indicano che andrebbero moltiplicate per 1,9.

L’esempio seguente mostra la quantità approssimativa, in Kg, di gas e particolato emessa da un tipico aereo passeggeri bimotore, con 150 persone a bordo e merci nella stiva, durante un’ora di volo. Le cifre si riferiscono all’aereo nel suo complesso, cioè ad entrambi i motori.

Emissioni jet bimotore
Consumo di suolo in Lombardia (Ispra, 2022)

Emissioni di CO2 per passeggero-Km (pkm)

Le emissioni di CO2 sono oggi di norma sensibilmente al di sotto dei 100 g. di CO2 per passeggero al chilometro (calcolando la media su intere flotte e considerando voli sia a lungo che a corto raggio).

Questa cifra tiene conto del grado di occupazione degli aerei e oltre al bagaglio, il calcolo include anche le merci trasportate, le cui emissioni vengono imputate ai passeggeri.

Le emissioni di CO2 per passeggero, merci comprese, durante un’ora di volo sono: 7.900 kg di CO2 / 150 passeggeri = 52,7 kg di CO2 per passeggero. In un’ora di volo vengono percorsi tipicamente circa 800 km: per passeggero-chilometro vengono quindi emessi 52,7 kg CO2 / 800 km = 0,066 kg ovvero 66 grammi di CO2.

Si potrebbe quindi, istituire una tassa di disincentivazione come quella vigente in Svizzera.

Dal 2008 la Confederazione svizzera applica una tassa sulla CO2, sui combustibili fossili quali l’olio da riscaldamento, il gas naturale e il carbone, il cui gettito viene parzialmente ridistribuito alla popolazione.

Invece, la tassa per passeggero ammonta a 30 franchi per i voli a corto raggio, mentre chi prende voli a medio o lungo raggio deve pagare di più. Il limite massimo previsto è di 120 franchi; la Confederazione riscuote la tassa dalle compagnie aeree.

Per i velivoli privati o commerciali che decollano dalla Svizzera è ora prevista una tassa di disincentivazione. A seconda della distanza da percorrere e del peso del velivolo, ogni volo è gravato da una tassa compresa tra 500 e 3000 franchi. Ogni cittadino svizzero riceve il medesimo importo accreditato dalla cassa malati. L’altra metà dei proventi confluisce nel Fondo per il clima.

L’utilizzo di una tale politica potrebbe anche essere volta ad incrementare la ricerca di carburanti evoluti di sintesi eco-sostenibili per l’aviazione, come quelli già adottabili fin d’ora anche se più costosi (vedi documento sui costi dell’ekerosene):

  1. e-kerosene, generato dalla combinazione di idrogeno verde (H2) e biossido di carbonio (CO2);
  2. cherosene sintetico generato dall’ossidoriduzione di acqua e CO2 (video sotto).

In questo modo i ricchi utilizzatori dei jet privati potrebbero fornire un contributo, tangibile, in termini di ricerca e sviluppo. Nella speranza di rendere il settore dell’aviazione più sostenibile in termini ambientali.

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