Il fiore all’occhiello dell’industria automobilistica tedesca: la Porsche
La Porsche AG è una casa automobilistica tedesca, nata nel 1931, con sede presso il quartiere Zuffenhausen della città di Stoccarda (Baden-Württemberg), il capitale sociale dal 2012 è interamente posseduto da Volkswagen. Quotata nel 2022 è sempre stata la gallina dalle uova d’oro, addirittura ad un certo punto stava per comprare lei la Volkswagen.
Ecco oggi il grafico azionario
La Porsche, una delle aziende automobilistiche tedesche più conosciute nel mondo, ha forse intrapreso per prima una strategia di conversione dai motori a combustione interna (ICE) a quelli elettrici (EV) rinnovando poco alla volta l’intera gamma di auto prodotte. Dalla prima Taycan elettrica del 2019 alla Macan di quest’anno, alle Panamera e alle 911 aggiornate con l’ibrido.
In pratica il produttore di auto sportive ha aggiornato cinque delle sue sei linee di modelli in pochi mesi e offrirà tra poco una gamma completamente rinnovata con motorizzazioni prevalentemente elettriche.
Risultati economici al terzo trimestre
Porsche ha registrato un fatturato di gruppo di 28,56 miliardi di euro nei primi nove mesi (anno precedente: 30,13 miliardi di euro). L’utile operativo di gruppo è stato di 4,04 miliardi di euro (anno precedente: 5,50 miliardi di euro). Il ritorno operativo di gruppo sulle vendite è stato del 14,1% (anno precedente: 18,3%). Il flusso di cassa netto automobilistico è stato di 1,24 miliardi di euro (anno precedente: 3,39 miliardi di euro).
Le vendite dei vari modelli nei primi nove mesi del 2024
La criticità principale è costituita dal calo delle consegne globali (-50%) del modello Taycan per i primi nove mesi di quest’anno rispetto al 2023, con un -35% nei soli Stati Uniti. Di certo il richiamo sulle Tycan vendute riguardanti un potenziale cortocircuito nei moduli della batteria LG non è un buon biglietto da visita visto che limiterebbe la ricarica all’80% ed il problema dovrebbe essere risolto non prima di tre mesi.
In Cina c’è l’agguerrita competizione con le aziende automobilistiche locali, tra cui la Xiaomi col modello SU7, una copia della Taycan, venduta ad un prezzo base di 27.900 EURO ma in perdita di 8.700 EURO/unità, circa un terzo (infatti, nel secondo trimestre del 2024, la divisione automotive di Xiaomi ha chiuso con 252 milioni di dollari di perdite)!
Le vendite globali di Porsche per gennaio-settembre sono calate del 7% (226.026) ed il suo mercato principale, il Nord America, è sceso del 5% percento (61.471), mentre l’Europa ha segnato un +1%. Tuttavia, in Cina le consegne si sono ridotte del 29% (43.280). Il Paese che fino a poco tempo fa era il mercato più grande di Porsche è ora al terzo posto dietro gli Stati Uniti ed Europa, e rischia di scendere al quarto posto.
Previsioni
Nonostante la difficile situazione generale, Porsche conferma le sue previsioni per l’intero anno 2024, a condizione che il quadro economico non peggiori in modo significativo. Ciò vale in particolare per i rischi macroeconomici, come l’introduzione di ulteriori restrizioni e tariffe all’importazione. La previsione si basa sulle seguenti cifre:
- fatturato da 39-40 miliardi di euro;
- utile operativo sulle vendite dal 14-15%;
- flusso di cassa netto del settore automobilistico 7-8,5%;
- margine EBITDA automobilistico dal 23-24%;
- quota di veicoli elettrici (BEV) tra il 12-13%.
Nuova strategia Porsche per soddisfare i bisogni delle proprie buyer personas
Premesso che il concetto di “buyer personas” viene utilizzato nel marketing per analizzare il target. La buyer persona è la rappresentazione di un acquirente-tipo di un certo prodotto. Tale rappresentazione serve per comprendere il cliente tipo nelle sue caratteristiche personali, oltre che socio-demografiche, per anticiparne i comportamenti e le scelte a beneficio della user experience e user satisfaction. Di fatto si tratta di un personaggio fittizio delineato nelle sue peculiarità comportamentali e che rivela gli insight d’acquisto, facendo emergere cosa pensano e cosa fanno i potenziali clienti quando cercano una soluzione a un loro problema o necessità. (fonte Wikipedia).
È notizia di questi giorni che Porsche taglierà significativamente la sua rete di concessionari cinesi prevedendo un ristagno delle vendite anche nel 2025. Tuttavia, già lo scorso anno le vendite della regione erano calate del 15% rispetto al 2022.
L’intera la struttura dei costi del marchio inoltre, sarà adeguata per vendite annuali di veicoli di circa 250.000 (-22% rispetto all’ultimo anno).
Il mercato, cioè il suo mercato di riferimento pare non apprezzi completamente la conversione da ICE a EV, vuoi perché una parte della clientela non vuole fermarsi a ricaricare (fonte Masterpilot), vuoi perché è abituata a farsi sentire quando arriva. Ecco quindi che Porsche pare stia rivedendo la sua strategia di elettrificazione. “Molti clienti del segmento premium e di lusso stanno guardando nella direzione delle auto con motore a combustione interna, c’è una tendenza chiara”, ha affermato il CFO di Porsche Lutz Meschke in una conference call prima di spiegare come il marchio stia reagendo a questa notizia.
La casa automobilistica sta ora studiando come potrebbe riprogettare i futuri modelli EV per accettare propulsori ibridi: le auto sportive di nuova generazione 718 Boxster e Cayman sono completamente elettriche e saranno lanciate nei prossimi mesi come anche la Macan, già in vendita.
È possibile che Porsche possa sottoporle ad un “reverse engineering” per adottare i motori a combustione, come è stata costretta a fare Fiat con la 500e. Quando tempo ci metterà?
La Porsche, come la Volkswagen, ha preferito passare da ICE a EV senza un periodo di transizione con motorizzazione ibride, chissà come andrà a finire. Classica visione tedesca: bianco o nero, niente grigio?