Tra pochi giorni, il 1° Ottobre 2022, entreranno in vigore i nuovi divieti per Area B del Comune di Milano.
La seconda zona a traffico limitato (ZTL), alla quale non potranno accedere più gli autoveicoli a benzina EURO 2 ed i diesel EURO 4 ed EURO 5.

Area B coincide con gran parte del territorio della città di Milano.

È una zona a traffico limitato (istituita con Deliberazione di Giunta n. 1366/2018 del 02.08.2018) con divieto di accesso e circolazione per i veicoli “più inquinanti” e per quelli con lunghezza superiore ai 12 metri che trasportano merci. E’ attiva dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30, festivi esclusi.

All’interno di AREA B è attiva la ZTL Cerchia dei Bastioni denominata Area C (istituita Deliberazione di Giunta Comunale n. 588/2013 del 27.03.2013); in questa l’accesso è comunque, possibile accedere versando 5,00 EURO nelle casse comunali. Si tratta di una sorta di “congestion charge” sul modello londinese, la città di Londra è presa spesso ad esempio a Milano.

Mappa Area B del comune di Milano

Questo provvedimento di esclusione dalla circolazione di alcune classi di autoveicoli è frutto della Deliberazione di Consiglio Comunale n. 4/2022 (Adozione del Piano Aria e Clima del Comune di Milano) che ha posto, all’Obiettivo 2.1 del Piano medesimo come indirizzo generale dell’Amministrazione Comunale in tema di contenimento delle emissioni atmosferiche, la “Riduzione netta della mobilità personale motorizzata a uso privato” (Azione 2.1.1).

Il provvedimento è illustrato nella deliberazione della giunta comunale n. 395 del 25.03.2022 in cui però non si cita:

  • la consistenza del parco auto che verrà escluso dalla circolazione (salvo il permesso di circolare per 2.000 km annui, accettando però l’installazione di una black-box a pagamento);
  • la riduzione delle emissioni previste dal provvedimento;

pertanto, da buoni Mobility Manager, in questo articolo cercheremo di determinare proprio questi due dati mancanti (o omessi).

Inquinamento di CO2

A luglio abbiamo già pubblicato un articolo sulle emissioni di CO2 delle auto perché il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 in Europa, il 71,7% delle quali viene prodotto dal trasporto stradale, secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente.

L’inquinamento atmosferico derivante dalla combustione dei combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) è associato a circa 4,5 milioni di morti premature stimate ogni anno a livello globale, un dato che supera di oltre tre volte il numero di morti causate da incidenti stradali (fonte Greenpeace 2020).

Per l’Italia si stima un costo legato all’inquinamento atmosferico da combustibili fossili pari a circa 61 miliardi di dollari ogni anno, con circa 56 mila morti premature riconducibili alla stessa causa nel 2018.

Molte delle soluzioni all’inquinamento atmosferico da combustibili fossili sono anche soluzioni ai cambiamenti climatici. 

Un sistema di trasporti a basse emissioni e la diffusione delle energie rinnovabili potrebbero contribuire non solo a ridurre le sostanze inquinanti, ma anche a limitare le emissioni di gas climalteranti nell’atmosfera.

Inquinamento dell’aria

L’inquinamento dell’aria in provincia di Milano è rilevato dalla Regione Lombardia tramite l’inventario delle emissioni nell’aria (INEMAR)

Quelle che ora riportiamo sono le emissioni di tutto il settore trasporti (passeggeri e merci) nel 2019:

  • 3.920.780 tonnellate annue di CO2 (diesel 22,18 e benzina 10,05%);
  • 289 tonnellate annue di PM10 (diesel 11,63 e benzina 1,14%);
  • 13.822 tonnellate annue di NOX (diesel 64,17 e benzina 3,61%).

di cui, il trasporto passeggeri ne rappresenta il 68,7% del totale (fonte ISPRA), tuttavia noi considereremo l’intero settore trasporti.

I dati relativi del parco autoveicoli della provincia di Milano lo abbiamo estratto dalla banca dati dell’ISTAT (2021) e poi abbiamo pertanto, incrociato le emissioni dei tre principali inquinanti con le auto immatricolate per tipo di combustibile (benzina o diesel) e classe di emissione (EURO).

I nuovi divieti di Area B del comune di Milano e la qualità dell’aria
I nuovi divieti di Area B del comune di Milano e la qualità dell’aria
I nuovi divieti di Area B del comune di Milano e la qualità dell’aria

I divieti di circolazione dell’Area B

Il parco auto della provincia di Milano coinvolto nei divieti dell’Area B del comune capoluogo ha una consistenza di 313.899 autoveicoli (dati ISTAT 2021) di cui:

  • 99.787 Diesel EURO 4
  • 146.588 Diesel EURO 5
  • 67.524 Benzina EURO 2

Le emissioni attuali (in tonnellate/anno) del parco auto selezionato (coinvolto nel nuovo divieto) sono pertanto, pari a:

  • 679.000 t di CO2;
  • 1.655 t di NOX;
  • 119 t di PM10.

Abbiamo assunto inoltre, che il parco auto non si ridurrà delle unità suddette ma verrà sostituito con autoveicoli al 50% benzina EURO 6 ed al 50% hybrid EURO 6; in effetti, solo l’elettrificazione del parco auto sostitutivo consentirebbe l’abbattimento  delle emissioni.

I nuovi divieti di Area B del comune di Milano e la qualità dell’aria

L’inquinamento annuale dell’aria nella provincia di Milano del solo settore dei trasporti è così costituito:

  • 3.920.780 t/anno di CO2 ;
  • 13.822 t/anno di NOX;
  • 290 t/anno di PM10;

pertanto la riduzione causata dal divieto di circolazione rappresenta una percentuale relativa alquanto bassa:

  • 2% di CO2;
  • 11% di NOX;
  • 13% di PM10.

Se poi, confrontiamo il “saving”, il risparmio delle emissioni rispetto all’inquinamento dell’aria totale in provincia di Milano, abbiamo i seguenti valori:

  • 0,64% di CO2;
  • 7,47% di NOX;
  • 1,68% di PM10.

A queste considerazioni si deve aggiungere che  un divieto alla circolazione delle auto così strutturato ha un impatto devastante sulla struttura socio-economica dei cittadini costretti ad acquistare un’autoveicolo in sostituzione di uno comunque recente.

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